Luce dell’Iran alla Galleria Ucai La Pigna

 

Roma, 21 Gennaio 2025 – Una mostra tutta iraniana quella in programma dal 22 al 29 gennaio 2025, presso la Galleria la Pigna a Roma, dal titolo Luce dell’Iran. Una straordinaria opportunità di vedere grandi capolavori di 5 artisti iraniani che vivono in Iran, Italia e Canada. L’evento, organizzato dall’Associazione Luce dell’Iran, è dedicato a sua maestà Farah Diba Pahlavi, in riconoscimento dei suoi preziosi contributi all’arte e alla cultura dell’Iran durante il glorioso periodo del Regno Pahlavi.

Farah Diba

Ultima imperatrice d’Iran e terza moglie dello scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi, fu costretta all’esilio insieme a suo marito a seguito della rivoluzione islamica nel 1979, che portò all’istituzione della Repubblica Islamica dell’Iran. Dalla sua incoronazione avvenuta nel magnifico palazzo reale del Golestan a Teheran, il 26 ottobre 1976, sua maestà si è impegnata nella creazione di una collezione d’arte straordinaria, per trasformare Teheran in un centro di vita artistica e culturale.

Oltre 1500 le opere raccolte, di artisti come Picasso, Van Gogh, Rothko, Pollock, trovarono spazio nel Museo di Arte Contemporanea di Teheran, inaugurato nel 1978, solo un anno prima della rivoluzione che bloccò l’ondata di ammodernamento e occidentalizzazione del Paese. La figura dell’imperatrice è stata emblematica durante il regno Pahlavi. A lei si devono l’apertura di molte associazioni sociali e culturali, ma anche di scuole e ospedali. Fece aprire musei dedicati ai vari artefatti iraniani dispersi nel Mondo. Creò biblioteche dedicate ai bambini meno fortunati delle città o zone rurali iraniane.

Farah Diba era icona di progresso e modernità prima della rivoluzione di Khomeini e simbolo di speranza per le nuove generazioni cresciute sotto il regime teocratico. L’ultima shahbanou, ovvero l’imperatrice regnante, ancora oggi rimane simbolo di emancipazione e progresso per molti uomini e donne iraniane che contestano la teocrazia iraniana. Nonostante l’esilio e i gravi lutti che hanno colpito la sua vita, continua a lottare per un Iran libero e rivendica l’eredità dei Pahlavi.

L’evento

A lei è ispirata la mostra Luce dell’Iran curata dall’artista Tooska Jahandideh che, in esclusiva per Eurocomunicazione, dichiara: «La Repubblica Islamica non solo è contraria all’arte e alla cultura del mondo libero, ma in tutti questi anni ha cercato di distruggere l’autentica storia e civiltà iraniana e di sostituirla con principi islamici radicali. In contrasto con l’era del Regno Pahlavi, che introdusse l’autentica civiltà dell’Iran nel Mondo organizzando celebrazioni per 2.500 anni e permise agli iraniani di connettersi con il Mondo libero e occidentale».

«Questa mostra titolata “Luce dell’Iran” mira a dare uno spazio aperto e libero per gli artisti iraniani che vivono lì, i quali, purtroppo, negli ultimi quarantacinque anni a causa delle difficili condizioni sociali ed economiche degli artisti in Iran, della possibilità di acquisire esperienza attraverso i viaggi in altri Paesi e dialogo artistico con il Mondo libero. Attraverso la mostra d’arte volevamo fornire questa possibilità agli artisti iraniani intrappolati nei confini chiusi dell’Iran».

Gli artisti che esibiranno le loro opere sono: Farzaneh Rostami, Maryam Pezeshki, Sepideh Eftekhari Targhi, Samad MazaheriKouh e la stessa Tooska Jahandideh.

La realizzazione della mostra è stata possibile anche grazie alla con l’associazione San Vincenzo, la Galleria Pigna e l’Unione Cattolica Artisti Italiani.

L’appuntamento è da mercoledì 22 a mercoledì 29 gennaio dalle 15 alle 19, mentre sabato dalle 10 alle 13, presso Palazzo Palazzo Maffei Marescotti Via della Pigna 13a a Roma.